Alcuni concerti per pianoforte sono leggendari. Quelli scritti da Franz Liszt sono l’opera del virtuoso più venerato della storia dello strumento. Francesco Piemontesi si misura con il Concerto n. 2: un unico arco musicale, dove talvolta il pianoforte lotta per imporsi sull’orchestra, talvolta le si avvicina gentile per nascondersi nel suo tessuto sonoro. Gianandrea Noseda vi accosta un altro capolavoro del Romanticismo, proponendo una selezione orchestrale da Roméo et Juliette di Hector Berlioz, “sinfonia drammatica” dedicata a Niccolò Paganini. Anche nella sinfonia originale – che prevede cantanti e coro – è all’orchestra sola che Berlioz affida la sua prediletta Scène d’amour, perché, nelle sue parole, quella strumentale è «una lingua più ricca, meno determinata e quindi incomparabilmente più potente». Un linguaggio ricco come quello di Luigi Dallapiccola, che con i suoi due cammei per orchestra apre il programma.
Due pezzi sinfonici
Selezione orchestrale da Roméo et Juliette
Concerto n. 2 in la magg. per pianoforte e orchestra
Gianandrea Noseda è uno dei direttori d'orchestra più richiesti al mondo, ugualmente riconosciuto per la sua maestria sia nella sala da concerto che nel teatro d'opera.
Read MoreIl pianista italo-svizzero Francesco Piemontesi, originario di Locarno, si è guadagnato negli anni la reputazione di uno dei principali interpreti del repertorio classico e romantico tedesco.
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